Caramelle #1: Amarena

Ci entrerà tutto?
Dalla forma si direbbe piuttosto inadatto. In fondo è un deodorante, non dovrebbe servire per… questo.
Sullo sfondo del macbook il vampiro di Twilight mi guarda curioso accennando un sorriso, come fosse in grado di vedere la scena attraverso lo schermo: un maglione di lana ai piedi del letto, un paio di jeans lanciati a casaccio, una foto di gruppo al castello di gardaland e, dulcis in fundo, una studentessa di terza liceo, in reggiseno e calzini, che si morde le labbra in posizione da squat mentre cerca di perdere la verginità posteriore con il suo neutro roberts.
“Che fai, esci? Andiamo da Giorgia.” Qualcuno chiede attenzione dallo schermo del nokia. Amiche che cercano amiche il lunedì sera. No, non adesso, non ti distrarre, ce l’hai quasi fatta. Continua ad insistere. Cazzo se è duro. Forse era meglio se usavo del balsamo per…

– gulp –  è entrato.

Spavento. Sorpresa. Dolore. Piacere.
Occhi che ruotano in preda a miraggi. Dita che corrono a bagnarsi di miele. E’ così che ci si sente ad essere troie?
Un rumore di tacchi che risuona dal bagno – Vado al mercato, dove sta il deodorante?
Il cuore che accelera. L’orgasmo che chiama. Ehi un momento, ho chiuso la porta?
La maniglia che ruota, che cazzo mi invento?
Mia zia fa il suo ingresso e mi trova in ginocchio, paonazza, col respiro affannoso e i capelli appiccicati alla faccia.
– Ah… stai facendo ginnastica. –  dalla voce non si direbbe troppo convinta.  – Stasera siamo a cena dai nonni, ricordi? – si guarda intorno con circospezione. Gli occhi si posano sui vestiti per terra, sullo schermo del macbook. Poi tornano sospetti a squadrarmi – Passo alle sette, non farti aspettare come al tuo solito.
Fa per uscire, si ferma un’ultima volta.
Annusa un po’ l’aria. Aria stagnante di voglie e sudore.
– E, Alessandra… – mi lancia un’occhiata facendo una smorfia – …per l’amor del cielo, vedi di farti una doccia.

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