Rehab in pillole

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #14: Ahegao

Una delle grandi scemenze che sento spesso è quella del “la vita è ovunque”, oppure “tutto è vita” come canta qualcuno che andrebbe processato per oltraggio alla bellezza. No dottore. La vita, per come la intendo io, non è ovunque. La morte semmai, quella sì. La vedi negli occhi delle persone, la respiri nelle folle, l’avverti nelle parole e nei pensieri. La gente normale fa la coda in autostrada per andare ad annoiarsi a 500 chilometri da casa. Questa terapia dottore forse non è stata del tutto inutile. C’è una cosa che credo, anzi sono certa, di aver capito. Una cosa che già sapevo ma vederla finalmente cristallizzata mi ha aperto una porta verso un nuovo livello di consapevolezza. Di cosa sono fatte realmente le mie pulsioni? Di cosa (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #13: Tica

Durante la nostra prima seduta le ho detto che non ho mai conosciuto una persona che mi abbia fatto sentire davvero inferiore. Per la quale abbia provato un qualche, che so, timore reverenziale, o che mi abbia anche minimamente intimidito. Beh dottore, dal momento che questo è uno dei nostri ultimi incontri, dal momento che ci stiamo avvicinando alla fine, sento il bisogno di essere sincera fino in fondo, di dirle tutta la verità. E la verità dottore è che le cose non stanno proprio così.
Effettivamente c’è stata una volta. E’ successo un po’ di anni fa.
Vede, questo è un fatto molto personale, che conosce soltanto la mia amica Sara, quella che chiamiamo La Contessa, una storia lunga e che detesto condividere, perché vorrei rimanesse soltanto dentro di me, che fosse solo mia.
Lei davvero vuole che gliela racconti?
La avverto che devo partire dall’inizio però. Precisamente (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #12: Bijou

Mi ricordo una volta in cui mi sono fatta un dito al cinema, durante un film. Era quello di larry clarke coi ragazzi stile generazione X che menano/scopano/sidrogano. Non ricordo quale di preciso, forse il terzo, sono tutti uguali. Ad ogni modo si trattava di una rassegna promossa da un qualche ente per la cultura, ero lì con alcuni compagni di classe e durante una scena in cui lo sbarbatello stronzo si sbatteva (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #11: Coraline

Dottore io non lo so cosa sono i sogni. Questa mattina mi sono svegliata che ero totalmente confusa e con gli occhi pieni di lacrime. Stavo facendo un sogno di quelli lunghi, profondi e disordinati, dove parti di me si mescolano a parti sconosciute. Non ricordo l’inizio ma alla fine ero in un parco con Coraline. Un posto familiare ma estraneo nello stesso tempo e noi stavamo discutendo, litigando. Lei seduta su una panchina ed io in piedi a camminarle intorno. Era come se ci fossimo già lasciate ma in quel momento forse eravamo ancora insieme, uno dei nostri ultimi giorni. Ricordo che ero arrabbiata, la attaccavo, e lei per difendersi, per ribattere, mi rispondeva con qualcosa di giusto ma che non c’entrava assolutamente niente. E’ una cosa che faceva spesso e io non lo sopportavo. Oggi sui social lo fanno tutti. Il modo in cui discutono gli idioti. Mi vergogno molto ma (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #10: Dita medie

Quando arrivai a Trieste dagli zii avevo 12 anni. Non mi dispiaceva aver lasciato Buenos Aires, ero già stanca di quella città e l’Italia all’epoca mi appariva molto più sofisticata e seducente rispetto alla mia madre patria. Cosa c’entra questo con l’autoerotismo? Vede Dottore già in Argentina, durante il primo anno di medie, i maschietti avevano iniziato a rivelare la loro intraprendenza, ma solitamente era tutto incentrato su sbirciatine e palpatine più o meno furtive.
A Trieste invece, i miei nuovi compagni italiani sembravano piuttosto interessati a qualcos’altro. Qualcosa di estremamente specifico. Durante la seconda ora del primo giorno di scuola, mentre la prof di storia stava raccontando di un qualche re babilonese una pallina di carta lanciata dalle mie spalle finì sul mio banco. Dentro, su un foglio di carta a quadretti c’era una sorta di benvenuto da parte dei maschietti della classe. Un messaggio scritto a matita che, senza troppi giri di parole, chiedeva: “Ti fai i ditalini?” con sotto due caselle da barrare, “Sì” oppure “No”.
Ricordo che mi voltai verso (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #9: Sashimi

…poi giovedì ero a pranzo ad un sushi bar, stavo mangiando sashimi di salmone e ad ogni boccone sospiravo goduta osservando un gruppo di animalisti che stava protestando fuori sul marciapiede. Quando sono uscita un tipo con le occhiaie mi ha presa per un braccio: “Lo sai che se continui a mangiare animali ci porti alla fine del mondo? All’estinzione (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #8: Ancora Ocasio

…e poi una volta arrivata a Trieste mi sono subito resa conto che – Sì dottore adesso poso il telefono. No non stavo messaggiando, stavo solo riguardando un video. Il confronto tra la Ocasio e Zuckerberg in parlamento, quello sulla questione Cambridge Analityca, se la ricorda? Lo scandalo dei dati degli utenti venduti ai movimenti di destra per propaganda elettorale. In pratica lei lo incalza chiedendogli come facesse a non sapere e lui farfuglia, temporeggia, non sa che rispondere. L’ha mai visto quel filmato? C’è su youtube. La cosa interessante (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #7: Demoni

Sì dottore il giorno in cui ho compiuto 18 anni me lo ricordo bene. Una sera di novembre, durante la quarta liceo, sto uscendo da un locale del centro di Trieste insieme al mio nuovo ragazzo. Si chiama David, ha la mia età ed è quel tipo un po’ bello un po’ strano un po’ femminile di cui ero solita invaghirmi in quegli anni. Abbiamo passato la serata a commentare le coppiette sfigate al bancone, a bere mojito e infilarci le mani nei vestiti di nascosto sotto il tavolino. I suoi sono via per il weekend e questo significa che ci aspetta un fine serata a casa sua a scopare in ogni stanza.
Al ritorno stiamo percorrendo una vicolo deserto quando mi chiede di fermarci un attimo al distributore per prendere i preservativi che li abbiamo finiti. Decido di accendermi una sigaretta e noto un gruppo (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #6: Cluedo

Questa mattina durante la visita dell’infermiera pensavo a Cluedo. Il gioco da tavolo, se lo ricorda dottore? Lo avevano regalato a Marga, la mia migliore amica delle elementari, quando vivevo a Buenos Aires, e ci andavo a giocare tutte le domeniche. Spegnevamo le luci, tiravamo le tende e accendevamo le candele per creare atmosfera. A volte si univa anche suo fratello Pablo, altre veniva Flaminia, una nostra compagna ricca, ma il più delle volte (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #5: Cabine

La scorsa seduta mi aveva chiesto di parlare della mia prima volta ma poi non c’era più tempo. Beh, è successo un pomeriggio in spiaggia, da ragazzina. Stanotte ci ho pensato su – non lo facevo da tempo – e mi è tornata in mente una cosa che avevo scritto quel giorno, alla sera, sul muretto del lungo mare. (altro…)