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Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #14: Ahegao

Una delle grandi scemenze che sento spesso è quella del “la vita è ovunque”, oppure “tutto è vita” come canta qualcuno che andrebbe processato per oltraggio alla bellezza. No dottore. La vita, per come la intendo io, non è ovunque. La morte semmai, quella sì. La vedi negli occhi delle persone, la respiri nelle folle, l’avverti nelle parole e nei pensieri. La gente normale fa la coda in autostrada per andare ad annoiarsi a 500 chilometri da casa. Questa terapia dottore forse non è stata del tutto inutile. C’è una cosa che credo, anzi sono certa, di aver capito. Una cosa che già sapevo ma vederla finalmente cristallizzata mi ha aperto una porta verso un nuovo livello di consapevolezza. Di cosa sono fatte realmente le mie pulsioni? Di cosa (altro…)

Caramelle #4: Miele

Quanto calda può diventare una tenda in un pomeriggio d’agosto in Toscana?
– Voi siete matte a voler stare qui dentro… – ansimo facendomi aria con un volantino del posto.
Campeggio di Talamone, 14:20. Tre ragazze in costume che giocano a carte durante la loro prima vacanza da sole. Volti sudati, capelli bagnati, avanzi di sabbia nei piedi, lattine di birra e salsedine ovunque.
– Full house! – Giorgia butta giù due jack seguiti da un asso, un cinque e un tre di denari
– Quello non è un full… – le spiega Ramona per la quarta volta – …è una coppia di jack e basta.
– Ma come? – ribatte cocciuta – Le altre tre sono entrambe dello stesso segno!
Ramona si volta rassegnata (altro…)

Caramelle #2: Limone

– Obbligo o verità?
Studenti di quarta liceo che esplorano penitenze e segreti negli ultimi posti del pullman, al ritorno dalla più pallosa delle gite a Venezia.
Il biondino ci pensa, si guarda un po’ intorno.
– O-bbli-go! O-bbli-go! – un coro batte le mani per spingerlo a osare.
Il biondino annuisce e il pubblico esulta.
– A chi toccano gli ordini? – chiede una voce – Ad Alessandra! – risponde qualcuno.
Il biondino rabbrividisce. Sorride ma le sue sopracciglia mi implorano “Ti prego, non fare la stronza”. Oh sicuro. Allungo un braccio e (altro…)

Maionese

– Ho voglia di ammazzare qualcuno.
Non ricordo a chi delle due sia venuto in mente, se a me o a Ramada, sta di fatto che dal momento che abbiamo ancora due giorni liberi prima di tornare a Trieste, stiamo passeggiando per le strade di Santa Margherita, in quel posto esclusivo per ricchi stronzi chiamato Liguria. Durante il pomeriggio siamo state a Portofino, abbiamo fatto una passeggiata sul molo e dopo aver trovato uno yacht incustodito, una scintillante imbarcazione dai vetri oscurati stile mission impossibile dal nome “Prestige”, ci è bastato guardaci un attimo per capire che dovevamo assolutamente provare ad imboscarci. Abbiamo scroccato champagne dal frigo, rubato vestiti di Prada e scopato sul letto ovale dalle lenzuola di seta mentre una famiglia brianzola con bambini nazisti ci guardava sorridente dalla foto sul comodino. Verso le 18:43 stiamo (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #8: Ancora Ocasio

…e poi una volta arrivata a Trieste mi sono subito resa conto che – Sì dottore adesso poso il telefono. No non stavo messaggiando, stavo solo riguardando un video. Il confronto tra la Ocasio e Zuckerberg in parlamento, quello sulla questione Cambridge Analityca, se la ricorda? Lo scandalo dei dati degli utenti venduti ai movimenti di destra per propaganda elettorale. In pratica lei lo incalza chiedendogli come facesse a non sapere e lui farfuglia, temporeggia, non sa che rispondere. L’ha mai visto quel filmato? C’è su youtube. La cosa interessante (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #7: Demoni

Sì dottore il giorno in cui ho compiuto 18 anni me lo ricordo bene. Una sera di novembre, durante la quarta liceo, sto uscendo da un locale del centro di Trieste insieme al mio nuovo ragazzo. Si chiama David, ha la mia età ed è quel tipo un po’ bello un po’ strano un po’ femminile di cui ero solita invaghirmi in quegli anni. Abbiamo passato la serata a commentare le coppiette sfigate al bancone, a bere mojito e infilarci le mani nei vestiti di nascosto sotto il tavolino. I suoi sono via per il weekend e questo significa che ci aspetta un fine serata a casa sua a scopare in ogni stanza.
Al ritorno stiamo percorrendo una vicolo deserto quando mi chiede di fermarci un attimo al distributore per prendere i preservativi che li abbiamo finiti. Decido di accendermi una sigaretta e noto un gruppo (altro…)

Rehab – Confessioni di una sadica (sull’orlo dell’esaurimento nervoso) #6: Cluedo

Questa mattina durante la visita dell’infermiera pensavo a Cluedo. Il gioco da tavolo, se lo ricorda dottore? Lo avevano regalato a Marga, la mia migliore amica delle elementari, quando vivevo a Buenos Aires, e ci andavo a giocare tutte le domeniche. Spegnevamo le luci, tiravamo le tende e accendevamo le candele per creare atmosfera. A volte si univa anche suo fratello Pablo, altre veniva Flaminia, una nostra compagna ricca, ma il più delle volte (altro…)

Alessandra tra le vipere -11- Discese ripide

– Signorine vi prego di consegnarmi i vostri telefoni. Li riavrete a serata conclusa. Vi ricordo inoltre che è severamente proibito uscire dal secondo piano, parlare con gli ospiti ed in generale qualsiasi tentativo di registrare immagini o video all’interno della sala.
All’interno di un elegante camerino dai soffitti affrescati un energumeno in giacca e cravatta ci sta perquisendo con cura per verificare che non abbiamo microfoni o microcamere addosso, sempre facendo attenzione a non sciupare i vestiti. La festa è appena iniziata e noi siamo di nuovo Dorothy e Jixa. Sulla porta il padrone del palazzo, un uomo sulla cinquantina con la faccia che pare di cera e i capelli color cenere, aspetta con le mani incrociate.
– Devo togliermi anche le mutande o basta così? – chiedo ironicamente ma l’uomo (altro…)