Month: settembre 2017

Alessandra tra le vipere -3- Canguri, reggiseni e prozac

“Odio le persone che sembrano canguri”
Sono passati tre giorni dalla nostra cena e Jillian mi manda questo tipo di messaggi criptici più o meno due volte al giorno. Seduta in mutande e reggiseno sulla schiena di un modello brasiliano, di cui ho già dimenticato il nome, le rispondo che domani sarà nuvolo ed essendo un’ottima occasione per andare in spiaggia senza morire ustionate, potremmo passare il pomeriggio a Santa Monica. Poi lancio l’iphone sul tavolino e ritorno in posizione (altro…)

Alessandra tra le vipere -2- Jixa

All’angolo tra Cole Avenue e Melrose Avenue le vetrate luminose del Providence illuminano la fila di coppie in coda verso un’impresa pressoché impossibile: trovare un tavolo libero il venerdì sera. Si tratta perlopiù di giovani colletti bianchi ma ci sono anche svariati produttori televisivi. Questi li riconosci perché sono vestiti a metà tra un formal e un casual-friday, portano occhialini da intellettuali coi soldi e generalmente, dopo essersi fatti succhiare l’uccello tutto il pomeriggio dall’attricetta speranzosa di turno, si lavano la coscienza portando moglie e bambini a cena nel ristorante di pesce più costoso del quartiere.
In piedi al bancone del bar ordino un martini per ingannare l’attesa intanto che aspetto l’arrivo di Jixa. Se dovessi dirvi ora perché l’ho fatto, perché l’ho chiamata, (altro…)

Alessandra tra le vipere -1-

– Un maxi frappé alla vaniglia, una cheesecake al mirtillo e un bicchiere d’acqua, grazie.
Entrata di corsa da Starbucks faccio segno alla ragazza al bancone e mi butto sul primo divanetto libero per riprendere fiato. L’orologio alla parete segna le 9:02, tiro fuori un fazzoletto e mi asciugo la fronte marcia di sudore. Fuori dalla vetrata il sole di L.A. illumina la variopinta folla che attraversa Sunset Boulevard: un’orgia allucinata di famiglie bianche di cattolici benpensanti, spacciatori sudamericani con lo shotgun nel bagagliaio, rispettati primari di colore che vivono in ville da gangster e attricette strafatte di coca che si confondono con puttane strafatte di coca.
Mi guardo intorno. Seduto al tavolo di fianco a me un giovane hipster sta facendo finta di lavorare a qualcosa di grafico sul suo macbook nuovo. Ha lo sguardo di chi non scopa da mesi e probabilmente (altro…)