caramelle

Caramelle #4: Miele

Quanto calda può diventare una tenda in un pomeriggio d’agosto in Toscana?
– Voi siete matte a voler stare qui dentro… – ansimo facendomi aria con un volantino del posto.
Campeggio di Talamone, 14:20. Tre ragazze in costume che giocano a carte durante la loro prima vacanza da sole. Volti sudati, capelli bagnati, avanzi di sabbia nei piedi, lattine di birra e salsedine ovunque.
– Full house! – Giorgia butta giù due jack seguiti da un asso, un cinque e un tre di denari
– Quello non è un full… – le spiega Ramona per la quarta volta – …è una coppia di jack e basta.
– Ma come? – ribatte cocciuta – Le altre tre sono entrambe dello stesso segno!
Ramona si volta rassegnata (altro…)

Caramelle #3: Liquirizia

– Allora, che ha sapore ha?
Giorgia tentenna facendo una faccia da cartone animato – Non saprei, fammi pensare…
Barricate nei bagni la sto torchiando con le budella che fremono di curiosità.
Quattro minuti alla fine dell’intervallo.
– Ha un gusto un po’ acido… – attacca a spiegare – …ma dolce allo stesso tempo. Come quella salsa che ti danno da Chang.
– Dici la salsa dei ravioli cinesi?
– No, quell’altra, quella arancione.
Le do un colpo sul braccio e poi sbuffo – Che puttana che sei, non ci posso credere che l’hai fatto prima di me… Aspetta solo (altro…)

Caramelle #2: Limone

– Obbligo o verità?
Studenti di quarta liceo che esplorano penitenze e segreti negli ultimi posti del pullman, al ritorno dalla più pallosa delle gite a Venezia.
Il biondino ci pensa, si guarda un po’ intorno.
– O-bbli-go! O-bbli-go! – un coro batte le mani per spingerlo a osare.
Il biondino annuisce e il pubblico esulta.
– A chi toccano gli ordini? – chiede una voce – Ad Alessandra! – risponde qualcuno.
Il biondino rabbrividisce. Sorride ma le sue sopracciglia mi implorano “Ti prego, non fare la stronza”. Oh sicuro. Allungo un braccio e (altro…)

Caramelle #1: Amarena

Ci entrerà tutto?
Dalla forma si direbbe piuttosto inadatto. In fondo è un deodorante, non dovrebbe servire per… questo.
Sullo sfondo del macbook il vampiro di Twilight mi guarda curioso accennando un sorriso, come fosse in grado di vedere la scena attraverso lo schermo: un maglione di lana ai piedi del letto, un paio di jeans lanciati a casaccio, una foto di gruppo al castello di gardaland e, dulcis in fundo, una studentessa di terza liceo, in reggiseno e calzini, che si morde le labbra in posizione da squat mentre cerca di perdere la verginità posteriore con il suo neutro roberts.
“Che fai, esci? Andiamo da Giorgia.” Qualcuno chiede (altro…)