Pubblicherò di tanto in tanto in questa sezione chiamata Frammenti alcuni episodi dal mio Diario di una Stronza, antecedenti agli episodi di C’era una volta una Stronza in Canadà e pubblicati un anno fa.
In coda per entrare al [XXXXX] io e Giorgia ci aggiustiamo i capelli spettinati dalla pioggia. Siamo qui per la festa di Susy, una nostra amica di cui in realtà ci importa poco ma a quanto pare ha prenotato dei tavoli nella zona V.I.P. e questa è un’occasione che non possiamo lasciarci scappare.
Giorgia ha un vestito corto nero, sandali con tacco neri, smalto nero, rossetto viola e capelli che alla fine ha deciso di raccogliere lasciando libero qualche ciuffo davanti. Se non la conosceste potreste scambiarla per una dai gusti vagamente goth.
I miei capelli invece stanno bene anche un po’ spettinati e quindi ho deciso di non perdere altro tempo a sistemarli, ho delle scarpe con tacco rosse di vernice e un vestito rosso assolutamente proibitivo a meno che non siate anche voi delle bionde di un metro e ottanta con il viso di Nastassja Kinski e 151 di QI.
Osservo la fiumana di persone in coda, molti hanno la faccia di gente che non ha passato le selezioni di un reality show e dico che è affascinante l’energia, il tempo e i soldi che spendono per tutto questo nonostante quello che li aspetta. (altro…)