Caramelle #8: Anice

– Mamma ci porti una coca e due sprite? E il gelato. E anche le pringles.
Casa di Ramona ad Alassio. Un venerdì di settembre. Ramona ci ha invitate da lei per una “cena + film”, anche se, in realtà, nel regno della nostra amica dalle purpuree treccine vige sempre una sorta di strana anarchia riguardo l’organizzazione dei pasti. Non esiste un momento ufficiale per il pranzo o la cena. Ognuno mangia cosa vuole dove vuole quando vuole. Per cui mentre suo padre stava al computer con una scodella di cereali, suo fratello si finiva il suo toast in veranda e sua madre si condiva dei tortellini da portarsi chissà dove. Alle undici e mezza la “Ramona family” si è ritirata di sopra, Sara ci ha abbandonate per un appuntamento e noi tre siamo rimaste sole a guardare Ragazze Interrotte in salotto. Dopo neanche mezz’ora dai titoli di testa Giorgia sta già ronfando sulla poltrona mentre io e Ramona, svaccate sul divano con una coperta floreale, seguiamo rapite l’attrazione morbosa tra una titubante wynona ryder e una spregiudicata angelina jolie. Nel buio della stanza la luce dei lampioni, filtrata dalle imposte, illumina a strisce le nostre gambe abbronzate appoggiate sul tavolino mentre la voce della tv risuona nella quiete notturna, accompagnata dal respiro di Giorgia che dorme con il naso all’insù.

Passiamo la prima ora senza parlare. Il crescendo di tensione tra le due attrici è come se si fosse diffuso nell’aria. Ad un certo punto Ramona fa per dire qualcosa, tentenna un po’ e poi a bassa voce mi chiede
– A te chi piace di più, wynona ryder o angelina jolie?
– Dici… – le rispondo un po’ spiazzata – …chi vorrei essere delle due?
– Sì. – non era quello che intendeva – Ma volevo dire anche… – si ferma, prende coraggio e conclude – …chi delle due ti preferiresti baciare?
Pausa di silenzio. Un brivido mi attraversa la testa e lo stomaco
– Credo che… – le confesso – …vorrei essere angelina jolie e vorrei baciare wynona ryder… E tu?
Lei sorride e mi sussurra – Io vorrei essere wynona ryder e farmi angelina jolie.
Ramona fa un movimento e le nostre dita si sfiorano casualmente sotto la coperta. Ci blocchiamo, per qualche secondo, ma senza allontanarci. Poi, senza dire niente, ci prendiamo per mano e continuiamo a seguire il film. In silenzio, coi cuori che battono. In fondo siamo amiche, non c’è niente di strano, provo a raccontarmi. Ma so benissimo che è una cosa che non faremmo mai se Giorgia fosse sveglia. Se ci stesse guardando. Con la mano nella sua muovo il mignolo e sento che le sto toccando una gamba. Ramona allora, senza lasciare la presa, muove anche lei un dito e sfiora la mia. Rimaniamo a sfiorarci così, per altri interminabili minuti, poi Ramona mi prende la mano e, nascosta dalla coperta, se la porta verso di sé, contro il suo fianco, fino a che posso sentire il confine tra la stoffa del costume e il calore della sua pelle.
Le labbra serrate, per nascondere i respiri che accelerano.
Gli occhi sulla tv, per non incrociare lo sguardo.
Con il battito a mille perdo il controllo della ragione e le mie dita iniziano ad infilarsi lentamente dentro i suoi slip, facendosi strada alla cieca, fino a che, all’improvviso, Ramona lancia un sospiro ed io sento il mio indice affondare in un lago di miele. Caldo. Nascosto.
– Ragazze state dormendo?
Come una doccia gelata la luce si accende illuminando a giorno la sala. Giorgia apre un occhio, io ritiro la mano e Ramona salta su in piedi. – Oh scusate – sua madre scende le scale in ciabatte con un vasetto di yogurt in mano – avete mica visto il telecomando della tele di sopra?

Ad un quarto alle tre sono in camera mia e mi sto rigirando nel letto senza riuscire a prendere sonno. Con il cuscino tra le gambe e una mano appiccicata alla faccia mi sto annusando le dita da non so quante ore perdendomi nell’odore di Ramona e delle sue voglie. Vorrei mettermele in bocca e succhiarle, per scoprire se si riesce a sentire qualcosa del suo sapore, del gusto del suo miele. Ma poi penso che così rischierei di lavare irrimediabilmente via tutto l’aroma e allora continuo a sniffarmele, sospirando e sognando, mentre faccio l’amore con il cuscino.

Due mesi più tardi è arrivato l’autunno e Ramona ci sorride col suo sguardo un po’ ambiguo dalla piccola foto sulla lastra levigata di marmo rosato. Giorgia piange in silenzio. Sara scrive un messaggio. Io guardo le nuvole e mi sembra che ogni volta che veniamo a trovarla hanno sempre lo stesso colore. Come se una parte del tempo si fosse fermata con lei. “Correva sui pattini, l’auto non l’ha vista arrivare”. Così ci avevano detto. “Se n’è andata in un attimo.” La mattina seguente alla nostra serata di Ragazze Interrotte.
Un orologio tra gli alberi segna che manca un quarto alle nove. Siamo rimaste sole e il custode ci fa segno che stanno per chiudere. Giorgia si asciuga le lacrime, tira su col naso un’ultima volta e alza lo sguardo verso di noi – Io non ho voglia di tornare a casa… restiamo ancora un po’ insieme?

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