Appoggiata al bancone, con le strobo che mi flashano la mente e la techno che mi picchia nello stomaco, tiro fuori il rossetto e penso che forse non è stata una buona idea dare ascolto a Karla e farmi trascinare qui. Un’altra volta. Che poi, a sentire lei, saremmo solo passate per una bevuta al volo e invece, come sempre, sono quasi le tre e quella stordita si è persa di nuovo dietro a chissà quale stronzo dell’ultima ora. Lasciandomi sola in mezzo a una fauna composta da gruppi di universitari spiantati in cerca di studentesse in erasmus, qualche troia russa in cerca di un pollo dalle tasche piene e, come sempre, nasi d’oro e morti di figa. E dire che questo una volta era un posto sofisticato, frequentato da gente importante. Negli anni 80 almeno, quando i soldi scorrevano a fiumi quanto la bamba nelle narici di yuppie e modelle. E poi questo lo dice Karla, per cui non credo ci sia molto da fidarsi.
Alla mia sinistra una giovane coppia sta parlando tenendosi il viso tra le mani, come quando ci si riappacifica dopo un brutto litigio. Lei ha ancora gli occhi lucidi e, malgrado gli sforzi di lui, non riesce a guardarlo in faccia, tipico di chi ha appena deciso che è finita per sempre.
Li osservo e penso che siamo qui da 2 ore ed io non ho ancora bevuto. E dato che siamo venute per questo forse forse sarebbe il caso di provvedere, almeno finché c’è gente. Penso questo e una piccola mano più bianca del latte mi si posa sul ginocchio graffiandomi le calze con le unghie.
– Non fai conoscenze stasera? – con una neanche tanto velata voglia di sfottermi. Karla tira fuori un fazzoletto macchiato di rosso e sorride – Sono stata in bagno a… rifarmi il trucco. Tu non hai sete?
Le faccio cenno con la testa che non è proprio serata.
– Ah senti… – cambia tono mentre ripone il suo fazzoletto nella borsetta – ho incontrato Isidoro qui fuori… Ma non gli ho detto che c’eri anche tu. – affrettandosi subito a tranquillizzarmi.
– Vuole vedermi vero?
– Sì… – confessa – …ma non stasera. Anche domani o dopodomani o quando te la senti.
– Che altro?
– Dice che la Camarilla ti sta cercando.
Il suo volto si fa inquieto – Alex… secondo te cosa vogliono?
E io che diavolo ne so. Sicuramente una nuova rottura di cazzo di cui non avevamo bisogno. Forse una tirata d’orecchie per qualche nostra bravata notturna. Forse. La verità è che non ne ho la minima idea, per cui taglio corto – Mancano solo tre ore all’alba. E’ ora di entrare in scena e levarci da sto posto di merda, prima che sorga il sole.
Alle 3:05, chiusa nella toilette, sto affondando la bocca nel collo di una ragazza di Torino che lavora in un’agenzia di traduzioni ma dice che vorrebbe fare l’attrice. La sete si è fatta sentire tutta d’un fiato e credo seriamente di stare esagerando ma la mia preda è tanto stordita da godersi il mio bacio con gli occhi socchiusi, senza accorgersi minimamente di avere la vita appesa ad un filo.
Alle 3:27 siamo fuori sedute sul marciapiede ad aspettare un taxi mentre gli ultimi avventori del locale si allontanano nella nebbia, barcollanti per i drink di troppo. Ha smesso di nevicare ma a giudicare da come le coppiette si stringono nei cappotti la temperatura dev’essere scesa ancora.
Karla tira fuori il fazzoletto macchiato di rosso e se ne libera facendolo volare sopra la neve fresca. Lo fa ogni volta in cui si lascia andare troppo la mano e significa che stanotte c’è qualcuno che non tornerà a casa. Di solito vengono ritrovati il mattino seguente, da una signora delle pulizie che spesso ci mette due o tre minuti prima di accorgersi che deve chiamare la polizia invece dell’ospedale.
Karla danza nella neve seguendo il fazzoletto che svolazza nell’aria gelida. Il ghiaccio sui vetri delle auto brilla al riflesso dei lampioni e deve fare così freddo che persino le civette hanno smesso di cantare. Quel freddo che due come noi non possono più sentire. Come il rimorso o la pietà. La morale o la virtù. Il bene. Il male.
Come tutto quello che va oltre la sete.
A Bram Stoker, Anne Rice, Jim Jarmusch, Abel Ferrara e Kathryn Bigelow.
A tutte le darkettone e i darkettoni che mi seguono.