It’s the end of the world as we know it (and I feel fine)

In questi giorni di clausura forzata, tra un film di Bong Joon-ho, un libro di B.E.Ellis e un trip di LSD, sono tornata a riordinare la scrivania virtuale della mia disordinatissima produzione letteraria: un romanzo breve da terminare, uno nuovo da iniziare, due offerte di pubblicazione per “Diario di una Stronza” da parte di due case editrici italiane e, come sempre, una valanga di mail orrende (le vostre) che contengono in egual misura proposte di incontri, domande sulla mia vita privata e link a racconti erotici autoprodotti che puntualmente fanno schifo.

p.s. girare in una metropoli senza macchine ascoltando Little Wonder di David Bowie è meraviglioso

Stay tuned

A.

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