Alessandra tra le vipere -5- La Terrorista del Lusso

Seduta da Nick’s Coffee & Diner mentre aspetto la mia cheesecake al mirtillo guardo il messaggio che mi è appena arrivato sul telefono.
La fotografia di una coda di persone davanti ad una vetrina importante.
“Tardo 20 minuti.
Vai pure a prenderti un caffè”

Uno dei motivi per cui la mia amica irlandese detesta fare shopping su internet, ostinandosi a sgomitare nei negozi il fine settimana, è perché le preclude la possibilità di esercitarsi nel suo più grande sfogo anti-stress: soddisfare la sua indole di Terrorista del Lusso. Un terrorismo che, trattandosi di Jillian, non può che fare rima con feticismo.
Durante una cena da Antony’s mi aveva raccontato di come queste singolari pulsioni erotico-sovversive fossero iniziate a dodici anni quando, con la sua banda di amichette, arrivava al reparto abbigliamento del centro commerciale per sputare sui vestiti più costosi, farcire di caccole le tasche dei soprabiti e lasciare, sugli specchi dei camerini, eleganti messaggi di benvenuto come TROIA o FROCIO.
Ora la piccola Tyler Durden di Dublino è cresciuta e con lei i suoi obiettivi, sempre più sofisticati, che si sono arricchiti di pura sessualità made in Jixa. Come ad esempio masturbarsi nei camerini di Hermés con un carré modello Brides de Gala Fleuries Bijou da 4.500$. O fare un pompino da Victoria Bekham infilando al ragazzo di turno un dito nel culo con un guanto in pelle da 1.400$. O una fugace sessione di pioggia dorata nel centro di abiti nuziali più esclusivo della città proprio mentre nella stanza accanto Gwyneth Paltrow e Chris Martin stanno decidendo il menù vegano per il matrimonio.
Abiti sborrati, sciarpe che sanno di figa, guanti che sanno di culo, vestiti da sposa con strane macchie giallastre… Le vittime innocenti dei feticci di Jillian Xanders in una domenica qualsiasi a Los Angeles.

– Com’è la cheesecake?
Una mano dall’alto mi ruba la forchettina per prendere un pezzo di torta. Jill mastica un po’ e sentenzia con la bocca piena rispondendosi da sola.
– Mmmh… buona.
– Tu? Com’è andato lo shopping? – le chiedo mentre posa le sue cose sul divanetto.
– Una merda. Ho aspettato due ore e alla fine non avevano niente di quello che stavo cercando.
– Quindi zero acquisti?
– Zero acquisti – conferma sistemandosi il rossetto, ed è strano perché nonostante il fallimento ha un sorriso stranamente appagato sul volto.
– Alex, ma tu lo sapevi che il nylon di Prada non è impermeabile ai liquidi?

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