Rehab in pillole #2: Ocasio

Stanotte ho sognato che scopavo con Alexandra Ocasio.
Eravamo in viaggio verso non so dove in una vecchia auto anni 80, una di quelle coi fanali rotondi che sembra la faccia di un pesce. In realtà all’inizio del sogno ci eravamo incontrate su una spiaggia deserta, poco distante da un piccolo borgo di case di pietra. Sembrava ci conoscessimo da tempo, come due vecchie amiche o due amori perduti che si rincontrano dopo tanti anni. Era tardo pomeriggio, però intorno non c’era nessuno, come se il mondo fosse finito. Lei camminava scalza, aveva un
vestito leggero, arancione, con dei fiori bianchi ricamati sopra e una piccola cavigliera di corda. Si avvicinava e a bassa voce mi rivelava: “Alessandra, voglio fare l’amore con te”. O forse ero io che lo dicevo… Non riesco a ricordare con esattezza. Dopo quelle parole ci abbracciavamo e io mi perdevo con il viso contro il suo seno. Le mettevo le mani sotto il vestito, la leccavo, la annusavo, le baciavo la pancia, le infilavo la lingua nell’ombelico e glielo limonavo fino a farla ansimare. Poi, come in un cambio di scena, eravamo in viaggio, per strade deserte guidando attraverso luoghi sconosciuti. L’atmosfera era strana, non era incubo ma c’era qualcosa che non andava.
Dottore i miei sogni sono tutti uguali. No, non è vero, non sono tutti uguali, però hanno sempre questo particolare in comune: sono ambientanti in posti che conosco ma che in realtà non conosco. Autostrade che si perdono all’orizzonte, strane città che si estendono in verticale, sentieri che conducono a boschi che sanno di infanzia, la mia infanzia. Ma io sono cresciuta a Buenos Aires, in città. Capisce che voglio dire? Nei sogni tutto sembra perfettamente familiare ma quando mi sveglio mi rendo conto di non essere mai stata in nessuno di quei posti, di non conoscerli affatto. E la cosa più strana dottore è che le immagini sono nitide, precise, non sono sfocate rielaborazioni di qualche memoria lontana del mio passato. E’ come se non facessero parte del mio subconscio ma di quello di… qualcun’altra. Non le sembra strano? Ma non soltanto le immagini, anche i pensieri non sono mai davvero miei. Come in questo caso ad esempio, il sogno di stanotte che le ho appena raccontato. Dico, le pare possibile? Io sono una edonista anarchica, ho vissuto in California, si figuri se posso perdere la testa per una socialista newyorkese!

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